E’ notizia di questi giorni che Google ha commissionato al Boston Consulting Group (BCG) per valutare l’influenza del web sull’economia. Particolare interesse suscitano i dati relativi all’Italia, dove il 2010 ha avuto un tasso di crescita del 9,4% rispetto ai dati del 2009, arrivando a pesare quasi 31 miliardi di euro, il 2% del PIL nazionale.

I ricercatori del BCG hanno identificato un target 2015 con una crescita del settore compresa tra il 13% ed il 18% arrivando a raddoppiare praticamente il peso del settore sul prodotto interno lordo italiano. Mentre le applicazioni di eGovernment risultano abbastanza adeguate e l’evoluzione dei servizi online delle pubbliche amministrazioni ha raggiunto gli standard delle prime realtà europee, le imprese segnano il passo.

E’ su queste, sopratutto sulle PMI che la ricerca del BCG ha identificato i principali margini di crescita. Se consideriamo che il 65% delle PMI online con servizi avanzati, interattivi, con la propria rete di clienti e distributori, dichiara di avere ricavato significativi vantaggi commerciali e di produttività rispetto al 28% delle aziende online (solo con un sito vetrina) ed il 25% delle aziende offline (senza sito web).

Il gap che le PMI oggi devono colmare, sta diventando sempre più elevato, e gli investimenti devono essere adeguati, ormai il web è assolutamente multipiattaforma, occorre creare presenze aziendali accessibili da internet con cellulare, i-pad, smartphone. Negli ultimi 3 anni le aziende attive sul web hanno visto un incremento del fatturato del 1,2% contro il -3,5 % medio delle altre aziende che non usano il web in modo produttivo.

Le aziende devono avere un approccio strategico ed operativo con internet, dovranno avere al proprio fianco società ICT organizzate e strutturate per offrire consulenza oltre alle soluzioni informatiche, credo sinceramente che il gap culturale sia di gran lunga superiore a quello tecnologico. Riferimenti online su cui potete trovare i dati integrali ed il video della presentazione pubblica dei dati.