Sistemi android contro iOS una sfida di mercato Proprio questa mattina mi sono piacevolmente confrontato con un collega di una azienda cliente, che sta valutando se realizzare una apps per integrare alcune funzionalità di accesso ai sistemi informativi della sua azienda.

Pensiamo in linea teorica che anche uno smartphone possa contenere una applicazione che permette di avere in locale (quindi anche quando non si è connessi) il database delle schede tecniche dei prodotti, che permetta di inserire note tecniche, aprire e chiudere ticket di assistenza, controllare le condizioni SLA dei clienti e poi una volta connessi, sincronizzare il tutto sui server dell’azienda… In linea teorica è tutto fattibile ed affrontabile, ed anzi ci sono aziende che si sono in qualche modo specializzate in questo tipo di sviluppi tecnologici, ma le vere domande sono: chi è il mio utente “tipo”? che tipo di dotazione tecnologica possiede ? Qual’è lo smartphone più diffuso tra quelli in circolazione ?

Alla fine i sistemi operativi attualmente più diffusi sul mercato in funzione dei  dispositivi sono Android (che si dice entro agosto diventerà il primo per diffusione), iOS (dei dispositivi iPhone attualmente in testa alla classifica) e RIM (SO proprietario di Blackberry). Sviluppare per uno di questi sistemi operativi significa tagliare fuori gli altri sistemi e dispositivi… iPhone in questo momento significa coprire il 20% degli utenti business, il resto è diviso tra Android e RIM… ha quindi un senso sviluppare una applicazione dedicata per uno di questi dispositivi precludendone l’impiego da parte dei restanti utenti ? Premesso che in Italia, come emerge da una recente ricerca della School of Management del Politecnico di Milano, ha evidenziato una forte prevalenza di apps con finalità di branding, adv e corporate communication rispetto a vere e proprie utilities… Dal momento che l’evoluzione nel mondo delle soluzioni e apps mobile evolve con un ciclo praticamente quadrimestrale, e il rallentamento nella crescita di dei dispositivi della casa di Cupertino è evidente e sotto gli occhi di tutti.

Un altro elemento di riflessione: ha senso sviluppare apps che hanno funzioni off-line per un dispositivo che per sua stessa natura è sempre online ? Se non si tratta di adv-games o utilities locali (tipo quelle iPasta di Barilla o Nike Running) di larghissima diffusione e distribuzione probabilmente no. Un’ulteriore novità consiste anche nella realizzazione di applicazioni web-based che utilizzano html5 e java, per garantire notevoli funzionalità e flessibilità sia in ambito mobile che pc… Le evoluzioni in questo settore si realizzano con un ritmo sempre più accelerato, ASK si è certificata come sviluppatore per applicazioni mobile iOS e questa è una scelta per stare al passo con i tempi, ma il ruolo di consulenti ci impone al di là dei trend del momento anche di verificare la migliore soluzione per il bisogno dell’azienda che si avvale della nostra collaborazione.

Alcuni link da cui ho preso spunti per queste riflessioni:
http://latimesblogs.latimes.com/technology/2010/12/apple-now-supplying-roughly-23-of-business-smartphones-to-blackberrys-51-comscore-says.html http://www.iphoneitaliano.org/2011/05/31/android-market-incalza-la-apple-store/ http://www.iphoneitaliano.org/2011/04/28/a-breve-il-sorpasso-del-market-android-su-app-store/ http://www.iphoneitalia.com/android-market-superera-app-store-nel-mese-di-agosto-238880.html#more-238880 http://www.businessmagazine.it/news/le-vendite-di-smartphone-android-sempre-piu-al-rialzo_33969.html http://notebookitalia.it/smartphone-boom-vendite-2010-7567 http://www.franzrusso.it/condividere-comunicare/cresce-uso-del-mobile-in-italia/